Precipito

 

 

Spettacolo nato nell’ambito del progetto europeo Caravan.Artists on the road coordinato dalla Fondazione CRT, promotore e capofila di progetto. Realizzazione a cura di Teatro Popolare Europeo per l’Università di Torino – Master Teatro Sociale e di Comunità. drammaturgia e regia Alessandra Rossi Ghiglione con Alberto Pagliarino, Aldo Rendina, Fabrizio Stasia, Federica Tripodi voce narrante Esther Ruggiero movimenti Doriana Crema musiche originali Davide Sgorlon allestimento Caravan ed elaborazioni grafiche Maurizio Agostinetto montaggio Video Fabrizio Giuliano aiuto regia Thea Dellavalle responsabile scenotecnico, luci e fonica Claudio Albano assistente all’allestimento e aiuto tecnico in tirocinio Andrea Barzaghi, coordinamento organizzazione e produzione Elena de Pascale segreteria di produzione Giorgia Nordio con il sostegno di Regione Piemonte Assessorato alla Cultura Si ringraziano: Mario Brusa e Telecittà Studio, EspressEdizioni, Sabrina Rosa, Sole Querido, Roberta Cipriani – Scuola ZUM, Cecchi Point,  Casa de Quartiere di San Salvario Che vita attende un giovane tra i venti e i trent’anni oggi? Quali strategie di sopravvivenza si possono mettere in campo? E’ meglio andarsene o restare? Con che cosa si paga l’affitto? Ci si può permettere un figlio, o un sogno? Precipito è la storia di tre giovani a Torino. Una storia italiana. Ma forse una storia europea. Fabio Biella. Un giovane agente immobiliare, laureato in economia ex-vincente, ha finito per vivere nelle case che dovrebbe affittare. Erika de Rosa. Una giovane donna, rimasta incinta,  perde il lavoro, ma a suo modo non si arrende. Luca Schillaci , educatore, da mesi cameriere full time in una casa del quartiere. Vorrebbe fare l’allenatore di calcio, ma sta in panchina nella partita della sua vita. Nelle loro vite entra Dante, uno dei primi della lunga lista di suicidi compiuti da imprenditori dall’inizio della crisi. Un morto lieve e ironico che li provoca, accompagna, sposta lo sguardo in un dialogo ormai impossibile tra le generazioni. Surreale, grottesco, comico e insieme a tratti drammatico, lo spettacolo ha le sue radici nel lavoro fatto con Caravan nei luoghi di crisi e di rinascita della città di Torino. Gli attori giocano a un teatro fisico, danzato, in cui dialoghi serrati e frammenti di storie si alternano a intense suggestioni musicali. Una voce racconta con sapiente ironia queste tre storie nello sfondo di una Torino geometrica e misteriosa, affollata e lineare che con le sue luci d’artista il fiume, le fabbriche, le periferie, i mercati multietnici è simbolo di un ‘Italia e di un’epoca in cui è sempre più difficile per i giovani fare grandi sogni o anche solo sogni da grandi.