Santo Bucato!

La Natività raccontata dalla Lavandaia del Presepe
 

di  Alessandra Rossi Ghiglione e Antonella Enrietto
regia di Alessandra Rossi Ghiglione
con Antonella Enrietto
musiche eseguite dal vivo Laura Culver
scene e grafica Maurizio Agostinetto

una produzione Teatro Popolare Europeo
Casa degli Alfieri/Archivio della Teatralità Popolare

In ogni Presepe c’è una statuina di Lavandaia china sul cesto del bucato accanto a un ruscello o dritta vicino alla grotta, con le braccia tese a levare in aria un camicino di bimbo o un panno bianco di bucato. Sarà lei che avrà lavato le prime fasce del bambinello?
A noi la lavandaia del Presepe piace immaginarla anche un po’ levatrice, sulla scorta del Protovangelo di Giacomo e degli altri Vangeli dell’infanzia, magari una di quelle donne che avevano cura dei corpi dalla culla alla tomba. Una donna di popolo, concreta, vivace, semplice, una donna di cuore esperta delle gioie e dei dolori del mondo, come gli umili suoi compagni di presepe, ancora capace di stupore e meraviglia.

Chissà con che curiosità ed entusiasmo avrà accolto il lungo corteo dei Magi e ascoltato le loro storie, occupandosi probabilmente del loro bucato ben sporco dopo così lungo viaggio.

La lavandera racconta divertita del suo mestiere, inciampa nel muschio, prende in giro Gelindo, il primo pastore e  chiama a raccolta  tutti gli altri che con lei formano quel mondo così finto e così vero insieme, fatto di mestieri, passioni, desideri e tanta attesa.

Tra fondali dipinti, torrenti di carta stagnola, neve fatta di farina, vediamo attraverso il suo racconto quel Natale, il primo, misterioso evento ai suoi occhi di popolana,  e nei suoi ricordi e canti di lavandaia riconosciamo la storia di una donna  che continua a voler credere a un mondo in cui, come dice Isaia “non si chiuderanno più gli occhi di chi vede e gli orecchi di chi sente staranno attenti”.

Lo spettacolo, che nasce nella tradizione teatrale del racconto degli umili e delle giullarate, si nutre della storia evangelica, di elementi fiabeschi e mitici dei vangeli non canonici, raccoglie il patrimonio antropologico delle feste del tempo di Natale e i ricordi raccolti dagli abitanti degli ecomusei piemontesi nell’ambito del progetto Archivio della Teatralità Popolare di Casa degli Alfieri.

Nel 2011 ha ispirato il progetto Terra Cometa, la Sacra Rappresentazione voluta e patrocinata dal Comune di Torino.