Contaci!

La matematica e le donne

durata

50 minuti

destinatari

Un pubblico giovane (12-18 anni), Scuole e Enti Culturali che vogliono sensibilizzare la cittadinanza sul tema gender gap e stereotipi.

Testo di

Alessandra Ghiglione, Viola Zangirolami

Drammaturgia e Regia

Alessandra Rossi Ghiglione

In scena

Viola Zangirolami

Con la collaborazione di

Maurizio Bertolini, progetto MatemACT

Hanno contributo alla ricerca di materiali e storie

Maria Laura Di Tommaso, Fabrizia Sernia, Anita Tabacco

Fotografie

Chiara Agostinetto

Contaci! tratta del legame tra la paura della matematica e il pregiudizio che preclude alle donne lo studio delle materie scientifiche. L’attrice in scena racconta la sua difficoltà nel realizzare uno spettacolo sulla matematica, di cui ha sempre avuto timore. Ma…perché?

Lo spettacolo nasce all’interno del progetto MatemACT – Playing with mathematics, vincitore del bando MIUR 2021 (oggi MUR e MI) per progetti di divulgazione della cultura scientifica, è realizzato da SCT Centre con Teatro Popolare Europeo per la produzione dello spettacolo e Il Mutamento per la distribuzione delle repliche del progetto.

 

“Rompere gli stereotipi di genere non è solo vantaggioso per ognuna di noi, è vitale per il futuro”

– Roya Mahboob, 25 anni, informatica e influencer afghana.

Contaci! pone il problema della discriminazione di genere nell’ambito delle scienze dure e, insieme, invita a scoprirle. Nel viaggio alle radici della propria paura, Viola, l’unica attrice in scena, ritrova infatti le scoperte di donne geniali, la curiosità per il gioco matematico, la bellezza di una materia che deve essere di tutte e tutti. Lo spettacolo usa i linguaggi del teatro di narrazione e del teatro fisico. La drammaturgia è stata creata intervistando donne di scienza e raccogliendo materiali tra studenti e studentesse.

Lo spettacolo:

  • Stimola giovani studenti e studentesse ad avere fiducia in sé stessi;
  • Fornisce strumenti per una riflessione sulla discriminazione di genere;
  • Illustra le biografie delle grandi donne di scienza del ‘900.

I numeri parlano chiaro: nel mondo, meno di 4 laureati su 10 nelle materie STEM, materie scientifiche, tecnologiche e corsi di ingegneria e matematica, sono donne. Per questo motivo si parla di un vero e proprio “gender gap”, sia di istruzione sia successivamente in ambito lavorativo. Le cause per cui le donne che scelgono percorsi STEM sono una minoranza sono molte e spaziano da fattori individuali a elementi sociali e di background familiare. Tra i fattori individuali ci sono la minor motivazione personale e autostima, specialmente in materie come la matematica. Per quanto riguarda gli aspetti sociali e familiari, primo fra tutti c’è il pregiudizio e stereotipo per cui le donne e le materie scientifiche non siano compatibili. Questa percezione sociale crea una sorta di barriera psicologica per le donne, che fin da bambine sono portate a sentirsi inferiori ai maschi in questi ambiti. La mancanza di modelli nell’immaginario collettivo gioca anche la sua parte.”

Tratto da: “Donne e materie STEM, un altro tassello della disparità di genere”.

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